Discussione:
Angolo di piega, spostamento del corpo e tenuta di strada.
(troppo vecchio per rispondere)
Marco's
15 anni fa
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La domanda è piuttosto deficiente però scommetto (anzi spero!) che non sono
l'unico che se l'ha posta e non ha trovato grandi spiegazioni ....
Allora ... :

A che serve spostare il peso del corpo all'interno della curva ?

La risposta più immediata è questa: serve a diminuire l'angolo di piega a
parità di velocità ma non mi spiego come angolo di piega e tenuta di strada
possano essere legati d'altronde la tenuta di strada dipende dal
coefficiente d'attrito che non mi sembra legato all'angolo di piega e non
credo che l'angolo di piega modifichi l'impronta a terra della gomma ....
cos'è che mi sfugge ?
Priano
15 anni fa
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Post by Marco's
A che serve spostare il peso del corpo all'interno della curva ?
Serve, come hai scritto tu, ad avere un minore angolo di piega a parita' di
velocita'.
Oppure una maggiore velocita' a parita' di angolo di piega.
Post by Marco's
ma non mi spiego come angolo di piega e
tenuta di strada possano essere legati
Magari domani se ne parla con piu' calma, al momento devo scappare via.
Intanto dai una letta a cosa significa Forza Centrifuga e Forza Centripeta.
Post by Marco's
dipende dal coefficiente d'attrito
Non solo da quello.
Post by Marco's
.... cos'è che mi sfugge ?
Eh, parecchie leggi della fisica... :-P

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Archaeopteryx
15 anni fa
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Post by Priano
Eh, parecchie leggi della fisica... :-P
perfido! :P
--
Dice il saggio: se sei molto più alto della
tua ragazza, non approfittarne quando sbadiglia.
Marco's
15 anni fa
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Post by Priano
Magari domani se ne parla con piu' calma, al momento devo scappare via.
Intanto dai una letta a cosa significa Forza Centrifuga e Forza Centripeta.
Sicuramente la forza centrifuga non dipende da quanto la moto è inclinata ma
solo dal raggio della curva e dalla velocità di percorrenza, in altre parole
se faccio una determinata curva con una certa traiettoria ed ad una certa
velocità indipendentemente da come piego la moto cioè di un angolo X se
rimango centrato con il mezzo di un angolo Y minore se mi sposto all'interno
o di un angolo Z maggiore di X se mi sposto all'esterno stile guida moto da
cross la forza centrifuga che i pneumatici devono equilibrare facendo
attrito a terra è sempre la stessa.
Io credo che sia una questione di comportamento a terra della gomma piu o
meno sollecitata a compressione e a taglio a seconda dell'angolo di piega
che porta ad un comportamento diverso a livello di attrito.
Post by Priano
Eh, parecchie leggi della fisica... :-P
Ah se lo dici tu ! ;)
Priano
15 anni fa
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Post by Marco's
Sicuramente
Ripeto: per prima cosa studiati un po' come funzionano la forca centrifuga,
la forza centripeta e, soprattutto, prova a capire PERCHE' riesci a fare una
curva.
Poi riparliamone.
Post by Marco's
la forza centrifuga non dipende da quanto la moto è
inclinata ma solo dal raggio della curva e dalla velocità di
percorrenza,
Credimi, hai in testa parecchia confusione e qui rischiamo di fartene ancora
di piu'.
Studiati le leggi basi della dinamica.
La Forza Centrifuga e la Forza Centripeta sono, semplificando MOLTO, le
forze che ti permettono di fare una curva (oltre al vettore velocita',
all'attrito, eccetera).
Post by Marco's
in altre parole se faccio una determinata curva con una
certa traiettoria ed ad una certa velocità indipendentemente da come
piego la moto cioè di un angolo X se rimango centrato con il mezzo di
un angolo Y minore se mi sposto all'interno o di un angolo Z maggiore
di X
Non c'ho capito una sega... :-)
Post by Marco's
se mi sposto all'esterno stile guida moto da cross la forza
centrifuga che i pneumatici devono equilibrare facendo attrito a
terra è sempre la stessa.
La forza e' sempre quella, ma il punto di applicazione cambia...
Post by Marco's
Ah se lo dici tu ! ;)
Eh... :-P

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Marco's
15 anni fa
Permalink
On 16 Giu, 09:25, "Priano"
Post by Priano
Ripeto: per prima cosa studiati un po' come funzionano la forca centrifuga,
la forza centripeta e, soprattutto, prova a capire PERCHE' riesci a fare una
curva.
Facciamo così: io te lo spiego poi tu mi fai le tue obiezioni ok ? :)

Tralasciamo i transitori di inserimento in curva e in uscita e
analizziamo il caso in cui percorro una curva a velocità costante con
raggio costante e angolo di piega costante cioè con velocità di rollio
nulla il che puo essere ridotto al caso di un banale equilibri statico
delle forze.
Forze applicate al baricentro del sitema moto+ pilota (fondamentale
considerare il sistema moto + pilota!) forza peso verticale costante =
Mtotale* g
Forza centrifuga orizzontale = Mtotale * (v^2)/R
dove v è la velocità di percorrenza della curva e R è il raggio della
curva.
Facciamo l'ipotesi semplificativa che i moduli delle due forze siano
uguali così che la risultante risulta inclinata a 45° rispetto
all'orizzontale, siccome la velocità di rollio è nulla ( l'abbiamo
ipotizzato all'inizio) questa risultante deve passare per il punto di
contatto ruota terra altrimenti la moto tenderebbe a cadere
all'interno curva o all'esterno curva cioè sarei in caso di
transitorio di inserimento in cuva o in uscita.

In realtà non cade in quel punto in quanto al sistema è applicata una
coppia ulteriore che tende a raddrizzare il sistema cioè la coppia
giroscopica delle ruote che è proporzionale al momento d'inerzia delle
ruote alla loro velocità e alla velocità di variazione del vettore
velocità angolare quindi devo piegare un po di piu per vincere questa
coppia ......se non ci credi chiedi a qualche pistaiolo che ha messo i
cerchi in magnesio :)
Cmq per ora tralasciamo questa componente diventa un po' troppo
complicato poi :)

quindi ricapitolando la forza risultante passa per il punto di
contatto ruota terra, questa forza è equilibrata da una reazione del
pneumatico che ha una componente verticale uguale alla forza peso ed
una componente orizzontale uguale alla forza centrifuga la cosiddetta
forza centripeta uguale alla forza perso moltiplicato il coefficiente
di attrito, finchè la forza di attrito disponibile è maggiore della
forza centrifuga possiamo percorrere la curva in sicurezza in caso
contrario direi di no!
Ora veniamo al dunque: a parità di curva quindi di raggio R e di
velocità v indipendentemente dalla postura che assumo NE la forza
centrifuga NE la forza peso cambiamo e quindi neanche la risultante
cambia NE in modulo NE in direzione perchè indipendentemente dalla
postura la posizione del baricentro moto + pilota rimane sempre lungo
la linea che avevamo ipotizzato inclinata a 45 gradi questa
inclinazione dipende solo dalla velocità di percorrenza e dal raggio
della curva, non ci piove.
Se sposto il peso all'interno il baricentro del corpo cadrà di piu
dentro la curva per questo il baricentro della moto dovrà "compensare"
spostandosi di piu all'esterno cioè piegando di meno, viceversa se per
assurdo ( ma neanche tanto ) mi spostassi dalla parte opposta stile
guida moto da cross come dicevo.
Post by Priano
Credimi, hai in testa parecchia confusione e qui rischiamo di fartene ancora
di piu'.
Studiati le leggi basi della dinamica.
La Forza Centrifuga e la Forza Centripeta sono, semplificando MOLTO, le
forze che ti permettono di fare una curva (oltre al vettore velocita',
all'attrito, eccetera).
Prof, ho studiato a sufficienza ? me lo merito un 18 ? ;)
Post by Priano
La forza e' sempre quella, ma il punto di applicazione cambia...
quello che ci interessa alla fine della fiera e la forza di attrito a
terra e quella è sempre li te lo garantisco ;)

Ciao :)
Priano
15 anni fa
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Post by Marco's
quello che ci interessa alla fine della fiera e la forza di attrito a
terra e quella è sempre li te lo garantisco ;)
Molte idee e ben confuse, ottimo! :-)

Partiamo dal presupposto che, al momento, essendo a lavoro, non ho
sufficiente tempo per leggere tutto con attenzionissima e per risponderti
con altrettanta attenzione, quindi ti posso dare solo degli spunti su cui
riflettere.

Il punto di applicazione delle forze, se proprio lo vuoi considerare sul
punto di contatto gomma/asfalto... beh, allora non e' uno, ma sono due.

In realta' parliamo di un sistema piuttosto complesso formato da tre
distinti punti di applicazione delle forze in gioco.
Due sono i punti di contatto gomma/asfalto, uno, quello che ci interessa nel
caso specifico, e' il Baricentro del sistema moto+pilota.

Visto che il "Punto G" (eh...) e' fondamentale per l'applicazione delle
forze, capirai da solo che il suo posizionamento influisce tutta la dinamica
totale.
E capirai da solo che se il pilota si sposta sulla sella, la posizione di
"G" cambia.
Sono stato spiegato? :-)

Per dire: tra i punti di contatto gomma/terreno e il baricentro si forma un
braccio di leva che concorre (ma qui potrei dire castronerie perche' non
ricordo le terminologie precise) a formare la "coppia di ribaltamento",
cioe' quella forza che tende, appunto, a rovesciare la moto.
Ovvio che, spostando il corpo sulla sella... eccetera... :-)

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Marco's
15 anni fa
Permalink
Post by Priano
Il punto di applicazione delle forze, se proprio lo vuoi considerare sul
punto di contatto gomma/asfalto... beh, allora non e' uno, ma sono due.
Ok ma non cambia assolutamente niente ai fini del ragionamento vedendo
da dietro la moto i punti sono allineati uno avanti l'altro, per
assurdo lo stesso ragionamento si potrebbe applicare se il veicolo
avesse una ruota sola tipo i monocicli ( si chiamano così ?) dei clown
del circo.
Post by Priano
In realta' parliamo di un sistema piuttosto complesso formato da tre
distinti punti di applicazione delle forze in gioco.
Due sono i punti di contatto gomma/asfalto, uno, quello che ci interessa nel
caso specifico, e' il Baricentro del sistema moto+pilota.
ribadisco il concetto che le due ruote possono essere considerate come
unico punto di contatto ruota terreno.
Post by Priano
Visto che il "Punto G" (eh...) e' fondamentale per l'applicazione delle
forze, capirai da solo che il suo posizionamento influisce tutta la dinamica
totale.
E capirai da solo che se il pilota si sposta sulla sella, la posizione di
"G" cambia.
Sono stato spiegato? :-)
Stavolta sono io che ti do i compiti ...rileggi quello che ho scritto
io sul baricentro del sistema , tranquillo per la birra posso
aspettare fino al domenica ! ;)
Post by Priano
Per dire: tra i punti di contatto gomma/terreno e il baricentro si forma un
braccio di leva che concorre (ma qui potrei dire castronerie perche' non
ricordo le terminologie precise) a formare la "coppia di ribaltamento",
cioe' quella forza che tende, appunto, a rovesciare la moto.
Ovvio che, spostando il corpo sulla sella... eccetera... :-)
Spunto di riflessione per il we : l'angolo che forma la linea che
congiunge il baricentro totale e il punto di contatto a terra con
l'orizzontale o la verticale se preferisci non dipende dalla postura
del pilota, aspetto qualcuno che mi dimostri il contrario :)

Ciao
Priano
15 anni fa
Permalink
Post by Marco's
Ok ma non cambia assolutamente niente
Ah, beh, se lo dici tu...
Post by Marco's
vedendo da dietro la moto i punti sono allineati uno avanti l'altro,
Ma neanche per il cazzo.
Dato che si parla di curva, si sta percorrendo NON una linea retta, ma una
linea curva, quindi i punti NON sono allineati.
Post by Marco's
ribadisco il concetto che le due ruote possono essere considerate
come unico punto di contatto ruota terreno.
Il semplificare i punti di applicazione delle forze lo si fa a scuola.
Post by Marco's
Stavolta sono io che ti do i compiti ...rileggi quello che ho scritto
io sul baricentro del sistema , tranquillo per la birra posso
aspettare fino al domenica ! ;)
Non posso, lavoro e si e no riesco a trovare il tempo di scrivere due
righe...
Post by Marco's
l'angolo [...] non dipende dalla postura
del pilota, aspetto qualcuno che mi dimostri il contrario :)
No, vabbe', se siamo a queste convinzioni lascio perdere, inutile stare a
sprecare il poco tempo che ho.

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Marco's
15 anni fa
Permalink
On 16 Giu, 11:38, "Priano" <***@si.no> wrote:

(CUT)
Post by Priano
No, vabbe', se siamo a queste convinzioni lascio perdere, inutile stare a
sprecare il poco tempo che ho.
Con calma e senza arrabbiarti leggi la risposta lunga che ha dato Fra
qualche post sopra, puoi leggere direttamente la conclusione che ti
Post by Priano
Finché non si raggiungono i limiti fisici di inclinazione della moto lo
spostamento del peso all’interno della curva è inutile.
Con limiti fisici credo intenda le pedaline e la carena che toccano
terra la gomma che non ha piu spalla ecc....... la fisica non
giustifica il culo in fuori, se poi ci sono altri effetti tipo diverso
comportamento del pneumatico a seconda di come viene deformato....
discutiamone :)
Ciao

marco.
Maurizio M.
15 anni fa
Permalink
la fisica non giustifica il culo in fuori
Be', e' proprio la fisica che lo giustifica...
--
maurizio - http://web.me.com/maurizio_marra
'08 KTM LC4 690 Enduro "orange duck-R"
'08 H-D FLHTCUSE3 "white anchor"
'76 Honda CB 750 F1 SS "'76er"
the more I think (different), the less I do
Priano
15 anni fa
Permalink
Post by Marco's
discutiamone :)
No, basta discutere perche' noi ti stiamo spiegando una cosa e te resti
nelle tue convinzioni.
Questo non e' discutere, e' perdere tempo.

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Carlo Vittoli
15 anni fa
Permalink
Post by Marco's
Spunto di riflessione per il we : l'angolo che forma la linea che
congiunge il baricentro totale e il punto di contatto a terra con
l'orizzontale o la verticale se preferisci non dipende dalla postura
del pilota, aspetto qualcuno che mi dimostri il contrario :)
detto brutalmente cosi' e' falso, perche' la posizione del pilota
rispetto alla moto influenza la posizione del baricentro, e quindi ha
influenza sull'angolo. O intendevi che lo stesso angolo puo' essere
ottenuto con varie posizioni del pilota?

Ciao
--
Carlo Vittoli & Beta Alp 4.0 '10 "Clementina"
& Honda CRF 230F Easy Trail '04
"Potrebbe esser peggio potrebbe piovere"
Quartu S.Elena, CA - Pianeta Terra --- GFC #79 - B&S - Festina lente
Marco's
15 anni fa
Permalink
...
Mi sono espresso un po frettolosamente, non cambia l'angolo di piega
considerando il baricentro totale (moto + pilota), ovvio che la piega
effettiva della moto dipende da quanto ci si sposta con il corpo piu
mi sposto dentro a parità di altre condizioni ( velocità e raggio
curva) tanto minore sarà la piega della moto.
piu "piego" io con il corpo meno deve piegare la moto
ciao
Galet
15 anni fa
Permalink
Facciamo cos?: io te lo spiego poi tu mi fai le tue obiezioni ok ? :)
Forza centrifuga orizzontale = Mtotale * (v^2)/R
La forza centrifuga NON esiste. Devi ragionare nell'altro verso, se una
moto curva con raggio R e velocita' (angolare) \omega vuol dire che
c'e' una forza m \omega^2 R = m v^2/R (dove v e' quella che segna il tuo
contakm e in questo caso R sta sotto, il che quadra perche' a parita'
di velocita' un raggio minore richiede forza maggiore ecc.)

Questa forza si chiama centripeta, non centrifuga (perche' "tira dentro").
Prof, ho studiato a sufficienza ? me lo merito un 18 ? ;)
No, se dici "forza centrifuga" l'esame non lo passi.

F
--
"One cannot think well, love well, sleep well, if one has not dined well."
(Virginia Woolf)
ma soprattutto
"... a un dio 'fatti il culo' non credere mai..."
Marco's
15 anni fa
Permalink
Post by Galet
La forza centrifuga NON esiste. Devi ragionare nell'altro verso, se una
moto curva con raggio R e velocita' (angolare) \omega vuol dire che
c'e' una forza m \omega^2 R = m v^2/R (dove v e' quella che segna il tuo
contakm e in questo caso R sta sotto, il che quadra perche' a parita'
di velocita' un raggio minore richiede forza maggiore ecc.)
Questa forza si chiama centripeta, non centrifuga (perche' "tira dentro").
Esistono sistemi di riferimento inerziali e sistemi di riferimento non
inerziali, è la stessa forza dipende da dove la osservi, se sei sulla
sella senti la forza che ti tira fuori, se sei fermo all'esterno "vedi
la forza che tira dentro" è la stessa forza, risulta solo piu utile
per spiegare e far capire alcuni fenomeni, ci sono molti piu sistemi
diriferimento non inerziali, la stessa terra è un sistema di
riferimento non inierziale infatti se prendi il pendolo non punta
direttamente al centro della terra ma è deviato di un piccolo angolo a
causa della (guarda caso!) forza centrifuga dovuta alla rotazione
terrestre, cicloni e anticicloni sono cusati dalla forza di coriolis
che come la forza centrifuga " non esiste "
E' un po' come il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto ;)
Post by Galet
No, se dici "forza centrifuga" l'esame non lo passi.
Lei prof si sofferma troppo sulle formalità linguistiche, l'importante
è far tornare i conti ;)
Galet
15 anni fa
Permalink
Post by Marco's
Esistono sistemi di riferimento inerziali e sistemi di riferimento non
inerziali,
Certo. E se lo studente viene qui e inizia a far di conto sui sistemi non
inerziali si deve alzare e tornare la prox volta. Non e' piu' semplice,
e' MOLTO piu' complicato ragionare sul sistema non inerziale.
Post by Marco's
Post by Galet
No, se dici "forza centrifuga" l'esame non lo passi.
Lei prof si sofferma troppo sulle formalit? linguistiche, l'importante
? far tornare i conti ;)
Se parti dalla forza centrifuga e da quello che sente il tizio
sull'altalena i conti e' dura farli tornare.

F
--
"One cannot think well, love well, sleep well, if one has not dined well."
(Virginia Woolf)
ma soprattutto
"... a un dio 'fatti il culo' non credere mai..."
Marco's
15 anni fa
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On 16 Giu, 12:14, Galet
Post by Galet
Certo. E se lo studente viene qui e inizia a far di conto sui sistemi non
inerziali si deve alzare e tornare la prox volta. Non e' piu' semplice,
e' MOLTO piu' complicato ragionare sul sistema non inerziale.
Prova a spiegare come nascono i cicloni e gli anticicloni con un
sistema di riferimento inerziale oppure il perchè i binari della
transiberiana si consumano anche trasversalmente, se lo fai con la
forza di coriolis ti basta una formula se lo fai dal sistema di
riferimento delle stelle fisse ....in bocca al lupo.
Oppure prova a fare una brusca frenata in macchina quando il
passeggero non ho la cintura di sicurezza e digli che la forza
d'inerzia non esiste ;)
Post by Galet
Se parti dalla forza centrifuga e da quello che sente il tizio
sull'altalena i conti e' dura farli tornare.
Fisica generale 1 ( menguccini silvestrini ) , Fisica1 Caciuffo
Melone , gli unici due libri che ho letto e che probabilmente erano
gli unici che parlavano di sistemi di riferimento inerziali ....
Propongo di cambaire i nomi alle frizioni centrifughe : chiamiamole
frizioni centripete, suona peggio però mi sa che la mia motosega ce ne
sarà grata ! ;)
Galet
15 anni fa
Permalink
...
E' vero e' difficilissimo rispetto alle stelle fisse: il treno (l'aereo,
la nuvola) va dritto, la terra ruota.
Post by Marco's
Oppure prova a fare una brusca frenata in macchina quando il
passeggero non ho la cintura di sicurezza e digli che la forza
d'inerzia non esiste ;)
A mia zia ottantennne forse posso anche dire che "cade avanti", a mio
nipote che fa la terza media dico che "preserva la sua condizione di
moto uniforme in quanto il suo capoccione non e' soggetto a forze", penso
che lo capisca.
Post by Marco's
Fisica generale 1 ( menguccini silvestrini )
Mencuccini, per la precisione.

F
--
"One cannot think well, love well, sleep well, if one has not dined well."
(Virginia Woolf)
ma soprattutto
"... a un dio 'fatti il culo' non credere mai..."
Marco's
15 anni fa
Permalink
Post by Galet
A mia zia ottantennne forse posso anche dire che "cade avanti", a mio
nipote che fa la terza media dico che "preserva la sua condizione di
moto uniforme in quanto il suo capoccione non e' soggetto a forze", penso
che lo capisca.
E se gli dici che è soggetto alla forza d'inerzia anche lui inizierà a
dire che sei un ignorante e che non capisci una sega di fisica e che
hai una grande confusione in testa ? :D
Post by Galet
Post by Marco's
Fisica generale 1 ( menguccini silvestrini )
Mencuccini, per la precisione.
Sarò bocciato anche per questo ?
Galet
15 anni fa
Permalink
Post by Galet
A mia zia ottantennne forse posso anche dire che "cade avanti", a mio
nipote che fa la terza media dico che "preserva la sua condizione di
moto uniforme in quanto il suo capoccione non e' soggetto a forze", penso
che lo capisca.
E se gli dici che ? soggetto alla forza d'inerzia anche lui inizier? a
dire che sei un ignorante e che non capisci una sega di fisica e che
hai una grande confusione in testa ? :D
Sai che non ho capito? Cosa e' la "forza di inerzia"?
Post by Galet
Post by Marco's
Fisica generale 1 ( menguccini silvestrini )
Mencuccini, per la precisione.
Sar? bocciato anche per questo ?
Ai miei tempi (cit.) si bocciava per molto meno! O tempora o mores oggi
un pezzo di carta non lo si nega a nessuno, adesso che non ci sono piu'
le mezze stagioni.

F
--
"One cannot think well, love well, sleep well, if one has not dined well."
(Virginia Woolf)
ma soprattutto
"... a un dio 'fatti il culo' non credere mai..."
PMF
15 anni fa
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Post by Marco's
Post by Priano
La forza e' sempre quella, ma il punto di applicazione cambia...
quello che ci interessa alla fine della fiera e la forza di attrito a
terra e quella è sempre li te lo garantisco ;)
No marco. rileggi quel che ti ha scritto. quello che conta e' che il punto
di applicazioen del baricentro passa ALL'INTERNO del punto di attrito del
pneus sull'asfalto, e questo ti permette di percorrere la curva invece che
andare diritto (aka allargarla)

Ad maiora Paolo
Red Flyer
15 anni fa
Permalink
Post by Priano
Post by Marco's
se mi sposto all'esterno stile guida moto da cross la forza
centrifuga che i pneumatici devono equilibrare facendo attrito a
terra è sempre la stessa.
La forza e' sempre quella, ma il punto di applicazione cambia...
cambia l'angolo della retta fra baricentro del complesso veicoli-pilota e
punto di applicazione (coincide col punto di contatto terreno/pneumatico
(in aereodinamica sarebbe il vettore del peso apparente.)
Post by Priano
Post by Marco's
Ah se lo dici tu ! ;)
Eh... :-P
m'ero astenuto , ma confermo...
--
Sandro, Duca 888 Sp4 \"BARNSTORMER\" &
Multistrada \"MANFRED\"
http://it.groups.yahoo.com/group/IHM-ROMA
Cavaliere per volere d\'Iddio ed umano ardimento
Presidente del club PPCSP; Temperacazzi + 5
Gran Taroccatore del Villaggio del GFC membro #60 ;
ICQ:6891270; MSN msg: Red Flyer; Yahoo msg:
red_flyer_1
=======================================
\"Andiamo in moto -dissi scavalcando la sella-
se succede qualcosa di buono per festeggiare,
se succede qualcosa di cattivo per dimenticare,
se non succede niente...
per far succedere qualcosa.\"
Maurizio M.
15 anni fa
Permalink
in altre parole se faccio una determinata curva con una certa
traiettoria ed ad una certa velocità indipendentemente da come piego
la moto cioè di un angolo X se rimango centrato con il mezzo di un
angolo Y minore se mi sposto all'interno o di un angolo Z maggiore di
X se mi sposto all'esterno stile guida moto da cross la forza
centrifuga che i pneumatici devono equilibrare facendo attrito a
terra è sempre la stessa.
Risposta molto piu' seria di quanto possa sembrare: se in piega sposti
il peso all'interno con una qualsiasi RRR sei figo.
Se non lo fai sei un fermone, indipendentemente dalla velocita'
effettiva di percorrenza della curva.
--
maurizio - http://web.me.com/maurizio_marra
'08 KTM LC4 690 Enduro "orange duck-R"
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'76 Honda CB 750 F1 SS "'76er"
the more I think (different), the less I do
Priano
15 anni fa
Permalink
Post by Maurizio M.
Risposta molto piu' seria di quanto possa sembrare: se in piega sposti
il peso all'interno con una qualsiasi RRR sei figo.
Se non lo fai sei un fermone, indipendentemente dalla velocita'
effettiva di percorrenza della curva.
Parlando di guida in pista, se con una RRR non sposti il culo ci sono due
possibilita': o sei MOLTO fermo, oppure stai per ammazzarti...

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Maurizio M.
15 anni fa
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Post by Priano
Parlando di guida in pista
E chi parla di guida in pista?
--
maurizio - http://web.me.com/maurizio_marra
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Priano
15 anni fa
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Post by Maurizio M.
E chi parla di guida in pista?
gh! :-)

Seriamente, hai "parzialmente ragione".

Cioe', se e' vero che mediamente la tua affermazione e' validissima, e'
anche vero che oltre una "certa" andatura, mettere il culo fuori aiuta a
piegare meno la moto, a parita' di velocita' di percorrenza.
E in strada piegare meno la moto potrebbe essere molto molto utile... :-)

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Carlo Vittoli
15 anni fa
Permalink
Post by Priano
E in strada piegare meno la moto potrebbe essere molto molto utile... :-)
Perche'?

Ciao
--
Carlo Vittoli & Beta Alp 4.0 '10 "Clementina"
& Honda CRF 230F Easy Trail '04
"Potrebbe esser peggio potrebbe piovere"
Quartu S.Elena, CA - Pianeta Terra --- GFC #79 - B&S - Festina lente
Maurizio M.
15 anni fa
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Post by Carlo Vittoli
Perche'?
Bof. Stradisti... :-D
--
maurizio - http://web.me.com/maurizio_marra
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the more I think (different), the less I do
Fra
15 anni fa
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Post by Maurizio M.
Post by Carlo Vittoli
Perche'?
Bof. Stradisti... :-D
tu vai in fuoristrada? 8-O!
;-)
--
Fra e i Draghi
Priano
15 anni fa
Permalink
Post by Carlo Vittoli
Perche'?
Per una "presunta" sensazione di sicurezza.
Meno sei piegato e piu' possibilita' hai di "recuperare" eventuali problemi
che potrebbero nascere guidando... dalla buca in traiettoria, al vecchio col
cappello e l'ape, fino all'errore di impostazione della curva (diciamo una
curva che improvvisamente chiude) eccetera... :-)

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Maurizio M.
15 anni fa
Permalink
Post by Priano
Meno sei piegato e piu' possibilita' hai di "recuperare" eventuali problemi
che potrebbero nascere guidando...
Certo.

Ho pero' la sensazione che con l'impostazione a "culo in fuori
all'indentro", sia piu' difficile reimpostare la curva senza un brusco
spostamento del corpo, che comporta ovviamente squilibri maggiori
dell'uso di un po di sano, vecchio body English partendo da una
posizione centrata.
--
maurizio - http://web.me.com/maurizio_marra
'08 KTM LC4 690 Enduro "orange duck-R"
'08 H-D FLHTCUSE3 "white anchor"
'76 Honda CB 750 F1 SS "'76er"
the more I think (different), the less I do
Priano
15 anni fa
Permalink
Post by Maurizio M.
Ho pero' la sensazione che con l'impostazione a "culo in fuori
all'indentro", sia piu' difficile reimpostare la curva
Errore mio, scusa.
Ho "semplificato" troppo, dando per scontato che PER ME "non mettere il culo
fuori" equivale ad andare piano, a passeggio! :-)

Riformulando la frase considerando il "non spostare il culo a parita' di
velocita' di percorrenza della curva", allora ho scritto una cazzata! :-)

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Marco's
15 anni fa
Permalink
Post by Maurizio M.
Risposta molto piu' seria di quanto possa sembrare: se in piega sposti
il peso all'interno con una qualsiasi RRR sei figo.
Se non lo fai sei un fermone, indipendentemente dalla velocita'
effettiva di percorrenza della curva.
Ecco questa mi sta bene e la condivido in pieno !! ;)
Archaeopteryx
15 anni fa
Permalink
Post by Marco's
La risposta più immediata è questa: serve a diminuire
l'angolo di piega a parità di velocità ma non mi spiego
come angolo di piega e tenuta di strada possano essere
legati d'altronde la tenuta di strada dipende dal
coefficiente d'attrito che non mi sembra legato
all'angolo di piega e non credo che l'angolo di piega
modifichi l'impronta a terra della gomma .... cos'è che
mi sfugge ?
Il fatto che il coefficiente di attrito non ha molto a che
fare con le componenti delle forze. :D
--
Dice il saggio: se sei molto più alto della
tua ragazza, non approfittarne quando sbadiglia.
Galet
15 anni fa
Permalink
La domanda ?? piuttosto deficiente per?? scommetto (anzi spero!) che non sono
l'unico che se l'ha posta e non ha trovato grandi spiegazioni ....
A che serve spostare il peso del corpo all'interno della curva ?
Eh ma non potevi chiederlo venerdi'?

F
--
"One cannot think well, love well, sleep well, if one has not dined well."
(Virginia Woolf)
ma soprattutto
"... a un dio 'fatti il culo' non credere mai..."
Archaeopteryx
15 anni fa
Permalink
Post by Galet
La domanda ?? piuttosto deficiente per?? scommetto (anzi spero!) che non sono
l'unico che se l'ha posta e non ha trovato grandi spiegazioni ....
A che serve spostare il peso del corpo all'interno della curva ?
Eh ma non potevi chiederlo venerdi'?
F
straordinaria :D
--
Dice il saggio: se sei molto più alto della
tua ragazza, non approfittarne quando sbadiglia.
Galet
15 anni fa
Permalink
Post by Archaeopteryx
Post by Galet
La domanda ?? piuttosto deficiente per?? scommetto (anzi spero!) che non sono
l'unico che se l'ha posta e non ha trovato grandi spiegazioni ....
A che serve spostare il peso del corpo all'interno della curva ?
Eh ma non potevi chiederlo venerdi'?
F
straordinaria :D
Comunque e' il baricentro e la distanza che si crea con il vincolo a
terra.

F
--
"One cannot think well, love well, sleep well, if one has not dined well."
(Virginia Woolf)
ma soprattutto
"... a un dio 'fatti il culo' non credere mai..."
Marco's
15 anni fa
Permalink
Post by Galet
Comunque e' il baricentro e la distanza che si crea con il vincolo a
terra.
Direi che è l'attrito gomma terreno che crea il vincolo che permette
di girare.
Galet
15 anni fa
Permalink
Post by Galet
Comunque e' il baricentro e la distanza che si crea con il vincolo a
terra.
Direi che ?? l'attrito gomma terreno che crea il vincolo che permette
di girare.
Infatti tu non vuoi diminuire la superficie di contatto e fai quel movimento,
se piegassi di piu' la moto ti va sulla spalla e da (che ne so) 8 cm di
superficie passi a 2 cm. Comunque per il ragionamento che fai ora puoi
anche assumere che in quella posizione di piega tipo / il pneumatico ha
attrito infinito (radente, non volvente), una cosa tipo \_ per capirci,
se fai la sezione del pneumatico, e supponi che \_ non si muove verso
sinistra (per ora eh).

Tenendo fisso questo parametro (ovvero la moto piu' di cosi' non la puoi
inclinare altrimenti ci perdi, come dicevo sopra) se ti sposti tu
all'interno, prendi un pezzo di carta e vedi dove va il baricentro, scomponi
le forze e vedrai che la componente "verso l'interno" e' maggiore se
sposti il baricentro lontano dal fulcro, ovvero a parita' di raggio puoi
andare piu' veloce (*devi* andare piu' veloce altrimenti cadi all'interno
per la questione della torre di pisa). Il tutto, ovviamente, nell'assunzione
che il pneumatico non scivoli lateralmente.

Se metti in conto che l'attrito non e' infinito allora devi essere un bravo
pilota e capire quale e' l'angolo a cui puoi piegare (puoi piegare tutto?
puoi spostarti solo un po' all'interno o ti puoi buttare giu' tutto?) e
regolarti di conseguenza, altrimenti la moto ti scivola via.

Cosi' a naso mi sembra che ci sono un po' di vincoli e levette in giro
per la figura ma ora devo lavorare, te l'ho detto che dovevi scrivere
venerdi' cazzo!

Comunque io il ginocchio a terra non l'ho mai messo, quindi probabilmente
e' tutto cannato.

F
--
"One cannot think well, love well, sleep well, if one has not dined well."
(Virginia Woolf)
ma soprattutto
"... a un dio 'fatti il culo' non credere mai..."
Marco's
15 anni fa
Permalink
Post by Galet
Cosi' a naso mi sembra che ci sono un po' di vincoli e levette in giro
per la figura ma ora devo lavorare, te l'ho detto che dovevi scrivere
venerdi' cazzo!
Non è colpa mia se questi dubbi mi vengono la domenica sera dopo il
giro di conclusione del WE !! :pppppp
Post by Galet
Comunque io il ginocchio a terra non l'ho mai messo, quindi probabilmente
e' tutto cannato.
Idem per me, allora quand'è che ci vediamo per un giro una birretta
con un tavolo una penna e un pezzo di carta per fare 2 chiacchiere e 4
conti ?
Poi la birra la paga chi non aveva ragione !! :)
PMF
15 anni fa
Permalink
Post by Marco's
La domanda è piuttosto deficiente però scommetto (anzi spero!) che non
sono l'unico che se l'ha posta e non ha trovato grandi spiegazioni ....
A che serve spostare il peso del corpo all'interno della curva ?
velocemente, per completare le risposte che ti hanno gia' dato:
devi considerare innanzitutto che parliamo di equilibrio dinamico, non
statico. altrimenti, va da se, cadresti a terra all'interno. ci siamo?
bene, ora, considerando al dinamica della curva, cioe' per semplicita'
quella che uan volta era chiamata erroneamente "forza centrifuga", tu devi
contrastarla con la piega, ma se vogliamo guardare in fino, devi
contrastarla spostando il baricentro

Ecco il punto: portando il corpo all'interno, tu tai spostando all'interno
il baricentro del sistema pilota+moto. E di piu': proiettando il
baricentro suddetto lungo l'asse del sistema pilota+moto, la risultante a
terra DEVE stare all'interno dell'impronta della gomma: SE PER SBAGLIO la
risultante cadesse all'esterno di quella impronta, avresti la perdita di
aderenza e il volar via della moto+pilota.
in termini dinamici, corrisponde alla questione statica del baricentro di
un corpo tipo la torre di pisa. finche' il baricentro e' DENTRO il corpo
della torre, essa sta in piedi. se cade fuori, la torre crolla.
A tutto cio', aggiungi quanto ti hanno detto: se sposti il corpo, hai
bisogno di minore inclinzione della moto, migliorando quindi la tenuta di
strada e la velocita' di percorrenza

Ad maiora Paolo
Marco's
15 anni fa
Permalink
Post by PMF
quella che uan volta era chiamata erroneamente "forza centrifuga",
Perchè oggi gli hanno cambiato nome ?
Post by PMF
Ecco il punto:  portando il corpo all'interno, tu tai spostando all'interno
il  baricentro del sistema pilota+moto.  E di piu':  proiettando il
baricentro suddetto lungo l'asse del sistema pilota+moto,  la risultante a
terra DEVE stare all'interno dell'impronta della gomma:  SE PER SBAGLIO la
risultante cadesse all'esterno di quella impronta, avresti la perdita di
aderenza e il volar via della moto+pilota.
Non direi proprio:
Idealmente il contatto ruota terreno è un punto per cui è difficile
che la risultante forza peso + forza centrifuga cada proprio li, in
caso dovesse succedere avrei velocità di rollio nulla cioè l'angolo di
piega è fisso nel tempo diciamo sono idealmente a centro curva, in
caso la risultante cadesse all'interno la moto non vola via significa
solo che ha una certa velocità di rollio, cioè l'angolo di piega
aumenta nel tempo: la moto sta scendendo in piega, nel caso contrario
la moto sta risalendo.
Volendo essere proprio pignoli la risultante della forza centrifuga e
della forza peso della moto non cade mai sull'impronta della gomma
stile torre di pisa per citare il to esempio in realtà cade piu
internamente in quanto alla moto è applicata un'ulteriore coppia
dovuta al momento girocscopico delle ruote il cui assi stanno ruotanto
perchè stanno curvando con la moto .... un po' come la l'imbardata
indotta dal rollio negli aeri ad elica, ma non complichiamoci troppo
le cose.
Post by PMF
   A tutto cio', aggiungi quanto ti hanno detto:  se sposti il corpo, hai
bisogno di minore inclinzione della moto, migliorando quindi la tenuta di
strada e la velocita' di percorrenza
Veramente questo già l'avevo detto ma non è che sia importante chi
l'ha detto per primo, la mia domanda è sempre la stessa: perchè se
l'angolo è minore migliora la tenuta di strada ?
Siamo sicuri che sfuggono solo a me molte leggi della fisica ? ;)
Carlo Vittoli
15 anni fa
Permalink
la mia domanda è sempre la stessa: perchè se l'angolo è minore
migliora la tenuta di strada ? Siamo sicuri che sfuggono solo a me
molte leggi della fisica ? ;)
mi sa che il problema e' che la tua domanda e' ingannevolmente
complicata e che e' stata erroneamente interpretata come una domanda da
niubbo, mentre e' evidente che tanto niubbo non devi essere.

Io non ho una risposta, se non il dato sperimentale che e' cosi' (e qui
mi devo fidare di chi le curve al limite le sa fare :-)). Aggiungerei
che in caso di gomma rigida e a sezione sferica la tenuta dovrebbe
essere la stessa, perche' lo stesso e' il coefficiente di attrito nei
vari punti della gomma, come implicitamente hai gia' detto tu. Immmagino
che la chiave debba essere nella deformazione della gomma, che e'
diversa a diversi angoli di piega, ma non so andare piu' avanti

Ciao
--
Carlo Vittoli & Beta Alp 4.0 '10 "Clementina"
& Honda CRF 230F Easy Trail '04
"Potrebbe esser peggio potrebbe piovere"
Quartu S.Elena, CA - Pianeta Terra --- GFC #79 - B&S - Festina lente
Marco's
15 anni fa
Permalink
...
Credo anche io sia un problema di come la gomma si deformi, per ora
non mi vengono in mente altre ipotesi, per il niubbo ... ti ringrazio
mi stavano venendo grandi dubbi sul fatto che il 20 in fisica uno
l'avevo rubato :)
Fra
15 anni fa
Permalink
Post by Marco's
Siamo sicuri che sfuggono solo a me molte leggi della fisica ? ;)
Sì. Il concetto in se' si capisce anche a buon senso, ma se non ti
basta, leggi questo:

Teoria della curva

Vediamo di fare una trattazione più possibile completa della dinamica
della moto in curva per cercare di spazzare via più possibile credenze e
pregiudizi.
Cercherò di essere più semplice e chiaro possibile però ho bisogno che
chi fosse interessato legga con calma cercando di capire i concetti. Se
per qualcuno qualcosa non fosse chiaro può chiedere. Chi già conosce
certi concetti elementari può saltare al paragrafo successivo.

Cominciamo con chiarire qualche concetto, spesso abusato anche se,
altrettanto spesso, non realmente chiaro.

Grandezze scalari e grandezze vettoriali
Continuo a battere su questo argomento (ne ho già parlato altre volte)
perché è basilare comprenderlo per capire i concetti che seguono.
Una grandezza vettoriale è una grandezza per la quale occorre definire,
oltre che al suo valore (modulo) anche una direzione un verso e un punto
di applicazione. Una grandezza scalare ha soltanto un valore. Se noi
parliamo di un litro d’acqua è un litro d’acqua ovunque e parlare di un
litro d’acqua definisce già completamente di cosa si tratta. La massa è
una grandezza scalare e definisce a grandi linee la quantità di materia
contenuta in un certo oggetto. Un chilogrammo di ferro è un chilogrammo
di ferro sia sulla terra che sulla luna che nello spazio, anche se il
loro peso sarà diverso in tutti questi posti (per chiarezza occorre
saper che un chilogrammo massa, simbolo Kg, è l’unità di misura della
massa, mentre il chilogrammo peso, simbolo Kp, è l’unità di misura del
peso. Un Kg di ferro avrà ovunque una massa di un Kg ma solo sulla terra
al livello del mare avrà un peso di un chilogrammo peso, più avanti
avremo la possibilità di definire meglio questo concetto).
Vi faccio un esempio semplice che spero possa chiarire i dubbi.
Prendiamo due sfere di ferro da 10 tonnellate ciascuna. Le appendiamo a
due cavi di acciaio tali che restino sospese alla stessa altezza a 40 cm
di distanza l’una dall’altra (per il solito pignolo che esce in questi
casi diciamo che consideriamo infinita la lunghezza dei cavi).
Prendiamo un malcapitato lo mettiamo in mezzo fra le due sfere quindi
tiriamo indietro leggermente una sfera e la spingiamo in modo che si
avvicini all’altra ad una bassa velocità. La grande massa contenuta
nelle due sfere che si avvicinano sarà in grado di spiaccicare il
malcapitato anche se la velocità di avvicinamento è molto bassa. Ora ci
trasferiamo nello spazio con le stesse due sfere e un altro malcapitato
(quello di prima ormai non serve più). Le sfere nello spazio hanno peso
zero ma la massa è sempre la stessa. Se mettiamo in movimento le due
sfere l’una verso l’altra alla stessa velocità che avevano
nell’esperimento sulla terra, il malcapitato spaziale che si trova in
mezzo farà la stessa fine del malcapitato terreste, anche se il peso
delle sfere nello spazio è uguale a zero.
Se ora nello spazio collego le due sfere con una molla in trazione la
molla tenderà a portare le sfere l’una vicino all’altra. Se metto una
bilancia fra le due sfere misurerò “un peso” uguale alla forza della
molla. Se una delle due sfere è molto grande rispetto all’altra ma la
molla che le attira è sempre la stessa la mia bilancia misurerà sempre
lo stesso valore. Se invece la molla che attira le due sfere è di
origine gravitazionale (attrazione fra i corpi) l’entità della molla che
li attira diventa proporzionale alle masse (credo al quadrato delle
masse ma in questo momento il dato è irrilevante). Più grande la massa
della sfera grossa (es terra o luna) maggiore è la forza di attrazione.
A parità di sfera grossa, maggiore è la massa della sfera piccola
maggiore è la forza di attrazione (peso).
Ecco che da una grandezza scalare, la massa, siamo arrivati ad una
grandezza vettoriale, il peso, che è “una forza” che ha un valore (che
dipende dalle masse), che ha un punto di applicazione (il baricentro
della sfera piccola (per semplicità)), una direzione quella che unisce i
baricentri delle due masse, ed un verso (che tende ad avvicinarle e non
ad allontanarle).
E’ importante non confondere il peso con la massa perché vedremo più
avanti che avranno utilizzi diversi.

Somma di grandezze
Se si sommano due grandezze scalari si ottiene una nuova grandezza che è
la somma aritmetica delle due grandezze che la compongono. Se metto
assieme due masse di ferro di 1 Kg ciascuna ottengo una massa risultante
di 2 Kg.
Le grandezze vettoriali invece si sommano con un metodo matematico
(piuttosto complesso e poco immediato) oppure con un metodo grafico,
molto semplice e molto chiaro.
Esempio. Se c’è una scatola sul pavimento e ci mettiamo in due a
spingerla, ma non la spingiamo nella stessa direzione ma in direzioni
diverse (ad esempio ci mediamo a spingere con inclinazione reciproca di
90°) la scatola si muoverà in una direzione che è approssimativamente a
metà strada fra le due direzioni di spinta. Se a spingere mettiamo un
omone e un ragazzino (una forza più grande dell’altra) la direzione di
movimento della scatola sarà quasi quella di spinta dell’omone perché la
spinta del ragazzino ha poca influenza sulla spinta dell’omone.
Tutto questo può essere rappresentato graficamente tenendo conto che,
come abbiamo detto, una grandezza vettoriale (la forza) è caratterizzata
da un valore (o modulo), da una direzione e da un verso quindi se
indichiamo la direzione della forza con una linea, l’intensità della
forza con un tratto su questa linea la cui lunghezza sia proporzionale
all’entità della forza, e il verso con una freccia abbiamo rappresentato
quello che si definisce “un vettore” (da cui il termine di grandezza
vettoriale), in pratica una freccia. I vettori possono essere facilmente
sommati graficamente con la regola del parallelogramma. Se vogliamo
sommare il vettore A al vettore B tracciamo, come da disegno, una linea
sul vertice del vettore B parallela al vettore A e sul vertice del
vettore A una linea parallela al vettore B, Il punto di incontro delle
due nuove linee sarà il vertice del vettore risultante C. Torniamo
all’esempio della scatola. Se l’omone spinge la scatola con la forza B e
il ragazzino spinge con la forza A la scatola si sposta sulla direzione
C, ovvero noi possiamo sostituire alle forze A e B la forza C senza che
la scatola avverta la differenza.




Inerzia o forza di inerzia. Parola abusata ma non tutti quelli che la
usano sanno esattamente che cosa sia e come si manifesti. La forza di
inerzia è una forza che si oppone alla modificazione dello stato di
quiete o di moto di una massa. Si applica al baricentro della massa. Un
corpo fermo reagisce con una forza di inerzia quando si cerca di
metterlo in movimento (e lo sa bene il motore), un corpo in movimento
reagisce con una forza di inerzia quando si cerca di rallentarlo (e lo
sanno bene i freni ed i malcapitati degli esperimenti di cui sopra),
quello che non tutti sanno che una massa in moto rettilineo reagisce con
una forza di inerzia anche quando si cerca di deviarla.
Altro esempio. Se ci mettiamo in mezzo alle due sfere dell’esperimento
di prima sulla terra e cerchiamo di allontanarle l’una dall’altra
spingendone una appoggiandoci all’altra le due sfere si muoveranno molto
lentamente a causa della loro grande massa e quindi grande inerzia, se
facciamo lo stesso esperimento nello spazio a peso zero l’effetto sarà
uguale perché le masse e l’inerzia restano invariati.
Qualunque modificazione allo stato di quiete o di moto di una massa in
fisica si definisce accelerazione. Imponiamo una accelerazione ad un
oggetto fermo quando lo mettiamo in movimento, o quando lo portiamo da
una data velocità ad una velocità maggiore, ma anche quando lo portiamo
da una data velocità ad una velocità minore o lo fermiamo. In questi
ultimi casi l’accelerazione è diretta in senso opposto al moto.
L’accelerazione è una grandezza vettoriale come la velocità e ora
continuiamo a toccare con mano cosa sia una grandezza vettoriale. La
velocità ha un valore (quello indicato dal tachimetro della moto), una
direzione (la linea sulla quale ci stiamo muovendo) e un verso (il senso
nel quale percorriamo quella linea). L’accelerazione fornita dal motore
ha un certo valore (che dipende dalla potenza del motore) la stessa
direzione della velocità e lo stesso verso. L’accelerazione fornita dai
freni ha un valore che dipende dalla potenza dei freni ha una direzione
che è la stessa del moto ma verso opposto perché tende diminuire la
velocità.
La forza d’inerzia (a parità di massa) è proporzionale all’accelerazione
che viene imposta alla massa o guardando lo stesso fenomeno dall’altro
punto di vista, (sempre a parità di massa) l’accelerazione che subisce
una massa dipende dall’entità della forza che cerca di muoverla. Se noi
siamo in mezzo alle due sfere e cerchiamo di spostarle spingendone una
appoggiandoci all’altra, tanto più pesanti saranno le sfere tanto minore
sarà l’accelerazione che riusciremo ad imprimergli, a parità di forza.
Per chi ama le formule questo concetto si esprime con la formula F=Ma
(forza = massa per accelerazione) e di conseguenza l’accelerazione è
uguale alla forza diviso la massa (a = F/M).
Ora siamo in grado di definire il concetto di peso, che avevamo lasciato
in sospeso più sopra. La terra è in grado di esercitare su tutti i corpi
una forza di attrazione tale da imprimere a ciascuno un’accelerazione di
9,8 metri al secondo ogni secondo (9,8 m/sec2).Indipendentemente dalla
loro massa. Dato che dalla formula F=Ma sappiamo che a parità di
accelerazione a massa maggiore corrisponde una forza maggiore ne
deduciamo che un corpo di massa doppia sarà sottoposto ad una forza di
attrazione (peso) doppia. In pratica il chilogrammo peso (forza) come
grandezza è il prodotto di una massa per un’accelerazione (di gravità).
Ora dovrebbe essere chiaro perché sulla luna, dove l’accelerazione di
gravita è circa un quarto di quella terrestre, anche il peso a parità di
massa è circa un quarto.
Forza applicata per accelerare una massa e forza d’inerzia hanno pari
valori e pari direzione ma verso opposto. La forza di inerzia è sempre
applicata al baricentro la forza per accelerare un corpo può essere
applicata in un punto qualunque. Se il punto di applicazione di una
forza non coincide con il baricentro la forza che spinge e la forza di
inerzia generano una coppia che tende a far ruotare il corpo.
Ma possiamo anche imporre una accelerazione in una direzione
perpendicolare al moto, in questo caso otteniamo una deviazione alla
direzione del moto dell’oggetto. Se l’accelerazione ha una durata
limitata imponiamo una variazione alla direzione del moto dell’oggetto,
che poi prosegue nella nuova direzione con moto rettilineo. Pensiamo ad
una boccia su un biliardo che urta di striscio un’altra boccia, subisce
un’accelerazione laterale e poi prosegue sulla nuova direzione con moto
rettilineo. Se questa accelerazione laterale dura nel tempo la
variazione di direzione continua ed otteniamo una traiettoria curva
finché dura l’accelerazione laterale (pensiamo alle ali di un aereo in
virata, finché l’aereo è inclinato le ali spingono l’aereo lateralmente
facendogli cambiare continuamente direzione ottenendo una traiettoria
curva, quando le ali si spianano smettono di spingere di lato l’aereo
prosegue con moto rettilineo).
La forza centrifuga è una tipica forza d’inerzia che dimostra
chiaramente quanto scritto fin’ora. Prima di tutto bisogna dire che
tutti parlano di forza centrifuga ma nessuno nomina mai la forza
centripeta, che invece è più importante della prima. La forza centrifuga
esiste perché esiste la forza centripeta. Come già scritto sopra
prendiamo un corpo in moto rettilineo ed applichiamo una forza laterale
perpendicolare al moto che tende a farlo deviare (le ali dell’aereo, lo
trazione dello spago che trattiene una pallina che stiamo facendo
ruotare con la mano ecc). La forza che imprimiamo per far deviare un
corpo e mantenerlo in un moto circolare è la forza centripeta, ovvero
una forza che spinge il corpo verso il centro della curva e lo mantiene
in rotazione. Come già scritto quando imprimiamo un’accelerazione ad una
massa quest’ultima reagisce con una forza uguale e contraria, è la forza
centrifuga.
Nel caso di una moto la forza centripeta è fornita dall’appoggio della
ruote sulla strada, quando l’aderenza viene a mancare viene a mancare la
forza centripeta che mantiene la moto in rotazione, la moto cessa di
curvare e prosegue su una traiettoria rettilinea tangente alla curva nel
punto di perdita di aderenza. Speriamo non ci sia un guard rail.

Effetto giroscopico delle ruote o, più propriamente definito,
“precessione giroscopica”.
Un giroscopio è qualunque oggetto in movimento rotatorio, ad esempio una
ruota ma anche il rotore (pale) di un elicottero, non per nulla questo
principio è alla base del funzionamento degli elicotteri.
Il principio della precessione giroscopica dice che se si applica una
forza all’asse di rotazione di un giroscopio che tenda a variarne il
piano di rotazione questa forza agisce sul giroscopio stesso in un punto
spostato di 90° in ritardo, rispetto al senso di rotazione, e nello
stesso senso. Pertanto se noi teniamo fra le mani l’asse di una ruota di
bicicletta che gira nel senso della marcia in avanti (vedi disegno
successivo) e proviamo a ruotare l’asse della ruota in orizzontale come
se girassimo il manubrio a destra (frecce A) la ruota si inclina (piega)
a sinistra (frecce B). Lo vediamo anche nel motocross. Quando durante i
salti mettono la moto orizzontale, ad es a sinistra, lo fanno ruotando
il manubrio a destra.





http://www.hover.it/Tecnica/Inclirotprinc.doc

Equilibrio dei corpi
Qualunque oggetto, dalla moto al grattacielo, stanno in equilibrio
finché la verticale condotta dal loro baricentro cade entro la
superficie della base di appoggio. Se prendiamo un oggetto alto e
stretto e lo appoggiamo su un piano sta in equilibrio, se cominciamo ad
inclinare il piano di appoggio la verticale portata dal baricentro
inizia a spostarsi su un lato della base di appoggio. Quando la
verticale esce dalla base di appoggio l’oggetto cade.
Uno “spostamento” della verticale può essere prodotta anche da una
spinta laterale sull’oggetto. Il vento su un grattacielo. La somma
vettoriale (vedi capitolo sulla somma delle grandezze vettoriali) fra la
forza peso e la forza del vento produce un’inclinazione della forza che
il grattacielo esercita sull’appoggio. Se questa forza esce dalla base
di appoggio il grattacielo cade (per questo si dice che gli edifici sono
dimensionati di progetto per una determinata forza del vento)
Un oggetto con una base di appoggio puntiforme non sta in equilibrio
(salvo caso puramente teorico e non applicabile nella pratica). Un
bastone in verticale su un tavolo. Tuttavia un bastone può essere
mantenuto in equilibrio dinamicamente intervenendo sul punto di appoggio
(come tutti sappiamo). Se teniamo un bastone in equilibrio su un dito e
spostiamo il dito correttamente siamo in grado di mantenere sempre il
punto di appoggio sotto alla verticale che passa per il baricentro.
Ora esaminiamo il caso che, tenendo il bastone in equilibrio sul dito,
decidiamo di metterci a camminare. Come cominciamo a camminare, e
spostiamo il punto di appoggio da sotto al baricentro, il bastone cade.
Questa reazione è dovuta al fatto che il baricentro del bastone, che si
trova in alto, circa a metà altezza del bastone, quando iniziamo a
camminare per inerzia tende a rimanere dove si trova quindi la verticale
finisce fuori dall’appoggio e il bastone cade.


Però, come tutti sappiamo, c’è un modo per riuscire a spostare il
bastone sfruttandone proprio la forza di inerzia.
Se spostiamo leggermente indietro il dito, il bastone inizia ad
inclinarsi in avanti. Quando ha raggiunto l’inclinazione corretta
possiamo cominciare ad imporre un’accelerazioni in avanti al bastone.
Come abbiamo già visto, ogni volta che imprimiamo un’accelerazione ad un
corpo nasce una forza di inerzia rivolta in senso opposto applicata al
baricentro. Se facciamo la somma vettoriale della forza di inerzia con
la forza peso otteniamo un’inclinazione della forza risultante che, se
abbiamo fatto tutte le cose per bene, avrà la stessa inclinazione del
bastone e quindi il bastone potrà restare in equilibrio in posizione
inclinata. Questa posizione resterà stabile fintantoché permarrà
costante l’accelerazione (attenzione, l’accelerazione non la velocità)
E’ opportuno che chi intende comprendere bene la dinamica di una curva
in moto non consideri questa descrizione uno sterile esercizio di fisica
perché vedremo in seguito che tutte queste operazioni le ritroveremo
durante una curva in moto.
Segue qualche disegno della sequenza degli eventi:



Fig. 1 il bastone è fermo in equilibrio

Fig.2 sposto indietro la mano. Il bastone si inclina ed inizia a
cadere perché la forza peso genera una componente che tende a far cadere
il bastone

Fig. 3 comincio a far avanzare la mano imprimendo un’accelerazione al
bastone. Il baricentro subisce una forza di inerzia indietro che genera
una risultante in linea col bastone quindi il bastone resta in
equilibrio (il non perfetto allineamento delle linee dipende dalla
scarsa definizione dei disegni in Word)

Quando l’accelerazione termina ed inizia il trasferimento a velocità
costante (più o meno dopo i primi due passi) la forza di inerzia si
annulla ed il bastone si ritrova sbilanciato in avanti ( vedi fig 2), ed
è destinato a cadere. Per evitarlo è necessario che prima di terminare
l’accelerazione venga imposto in impulso di accelerazione maggiore (fig
4) tale che la forza di inerzia aumenti e sposti la forza risultante
più indietro del punto di appoggio per riportare il bastone verticale.
In questa posizione il bastone può continuare a spostarsi a velocità
costante (se si trascura la resistenza dell’aria)

Nel momento in cui vogliamo fermare il bastone occorre effettuare una
manovra analoga ma in senso opposto perché se fermiamo semplicemente la
mano il bastone. Per inerzia, continua ad avanzare perdendo nuovamente
l’equilibrio. Ma questa manovra non ci interessa per i nostri scopi.

La dinamica della moto

La moto, rispetto al bastone in equilibrio sul dito, ha un grado di
libertà in meno. Può cadere lateralmente ma ha una rilevante base di
appoggio in senso longitudinale che la rende (abbastanza) stabile alle
sollecitazioni di accelerazione e frenata.
Un’auto che si muove su una strada può prendere a prestito i concetti
che abbiamo descritto per il grattacielo. Finché la verticale condotta
dal baricentro ricade all’interno della basa di appoggio l’equilibrio è
garantito. La base di appoggio è il rettangolo delimitato dalle ruote.
Quando imponiamo un’accelerazione ad un veicolo (accelerazione frenata,
curva), lo abbiamo visto nell’esercizio precedente, la forza di inerzia
si somma con la forza peso modificandone l’inclinazione. Per un’auto
questo non è un problema perché molto difficilmente la forza risultante
esce dalla superficie d’appoggio, può accadere talvolta in occasione di
accelerazioni laterali (curve) molto violente ma sono esperienze assai
rare per un conducente medio.
Per una moto valgono gli stessi concetti finché si parla di
accelerazioni e frenate. La superficie d’appoggio abbastanza estesa in
senso longitudinale limita i casi di uscita del carico della moto dalla
base di appoggio a manovre più da stunt men che da motociclista turistico
In senso laterale invece la moto si comporta come un bastone in
equilibrio sul dito, perché la base di appoggio della nostra moto è
costituita da un tratto di linea che unisce i due punti di appoggio a
terra delle ruote.
Vediamo quindi come funziona l’equilibrio di una moto.
A bassissima velocità (passo d’uomo) la moto si comporta in tutto e per
tutto come il bastone sul dito. Dobbiamo mantenere con abili manovre la
base d’appoggio sotto al baricentro. Quando avvertiamo la tendenza della
moto a perdere l’equilibrio su un lato dobbiamo prontamente sterzare
verso quel lato, così facendo facciamo spostare la base d’appoggio sotto
al baricentro ripristinando l’equilibrio.
Quando la velocità aumenta (gia 30 – 40 Km/h sono sufficienti) il
fenomeno precedentemente descritto della precessione giroscopica
comincia a darci una mano. Come abbiamo visto, se una ruota gira ad una
sufficiente velocità ed applichiamo una forza al suo asse che tenda a
farla ruotare su un asse verticale (sterzata) la ruota reagisce con una
forza che tende a farla ruotare su un asse orizzontale (inclinazione).
Nella fattispecie se applichiamo una forza sterzante a destra otteniamo
una forza inclinante a sinistra. Questo fenomeno aiuta e anzi diventa
preponderante a velocità maggiori, nel mantenimento dell’equilibrio. Se
avvertiamo una tendenza ad inclinare a sinistra sarà sufficiente un
minimo sforzo sul manubrio verso sinistra per ottenere un raddrizzamento
della moto.
Si può aggiungere che se una perturbazione tende a far inclinare la moto
da un lato la precessione giroscopica tende a far sterzare la ruota
sullo stesso lato contribuendo, assieme alla geometria dello sterzo, a
conferire autostabilità alla moto.
Provate a viaggiare ad una velocità costante di 70 – 80 Km/h in
rettilineo e provate ad esercitare piccoli sforzi a ruotare il manubrio,
alternativamente a destra e a sinistra. Non noterete un vistoso
serpeggiamento della traiettoria ma noterete della inclinazioni laterali
della moto, alternativamente a destra e a sinistra.
E ora veniamo finalmente alla curva. Prima di tutto rivediamo cos’è una
curva. L’abbiamo già visto in precedenza, parlando di inerzia.
Un corpo in movimento rettilineo mantiene inalterato il suo movimento
finchè non gli viene impressa una accelerazione laterale che tende a
fargli cambiare direzione. Perché parliamo sempre di accelerazione e non
di semplice deviazione? Perché una deviazione è una accelerazione
“laterale” e di questo occorre tener conto perché la dinamica alla quale
il fenomeno obbedisce è quella di una accelerazione.
Facciamo il solito esempio. Se ho un oggetto fermo e gli do una spinta
lo pongo in movimento. Credo che nessuno abbia dubbi sul fatto che
questo corpo abbia subito una accelerazione. Era fermo ora si muove. Ora
ho lo stesso oggetto che si sta muovendo su una traiettoria rettilinea
che mi passa davanti. Mentre mi passa accanto gli do una spinta, con la
stessa forza del caso precedente. Il corpo devia. Prima si muoveva lungo
una traiettoria rettilinea, ora si muove contemporaneamente nella
direzione che si muoveva prima più nella direzione verso la quale l’ho
spinto. Come fa a muoversi in entrambe le direzioni contemporaneamente?
Si muove in una direzione che è la somma vettoriale della velocità
precedente più la nuova velocità.
Disegno:

Se dopo la prima spinta gliene do un’altra il corpo devia nuovamente. Se
trovo il modo di dargli una spinta continua il corpo percorre una
traiettoria curva.

Ma abbiamo anche visto che la moto lateralmente si comporta come un
bastone in equilibrio sul dito quindi non possiamo applicarle
un’accelerazione laterale senza i dovuti accorgimenti altrimenti cade,
anche perché, al pari del bastone tenuto sul dito, l’accelerazione gli
viene fornita al livello del punto di contatto della gomma con l’asfalto
e non al livello del baricentro pertanto, per capire come si comporta
una moto in curva faremo un parallelo con quanto descritto per il bastone.

Abbiamo visto che dalla posizione di equilibrio statico, bastone
verticale, se spostiamo il dito il bastone cade. Una cosa analoga accade
nella moto. Se noi vogliamo imporre un’accelerazione laterale alla moto
per farle compiere una curva e per fare questo ruotiamo il manubrio
dalla parte della curva otteniamo due conseguenze entrambe negative:
spostiamo lateralmente la base d’appoggio della moto mentre il
baricentro, per inerzia, mantiene la propria traiettoria rettilinea,
inoltre la precessione giroscopica della ruota, come già abbiamo visto,
impone una forza rovesciante in senso opposto alla curva e la moto casca
inesorabilmente dalla parte opposta alla curva che volevamo iniziare.
Quindi dobbiamo fare quello che già abbiamo visto per il bastone. Il
baricentro va spostato preventivamente dalla parte dove vogliamo
spingerlo per poterlo accelerare quando ha raggiunto la giusta
inclinazione. La stessa cosa va fatta con la moto. Le gomme devono
iniziare a spingere la moto di lato verso il centro della curva ma
quando iniziano a farlo la moto deve essere già inclinata all’interno
della curva ed il baricentro deve essere già fuori dalla base di
appoggio. Come sappiamo, maggiore è il grado di inclinazione, o lo
sbilanciamento della moto, maggiore è la forza deviante che le gomme
possono imporre alla moto quindi più stretta la curva che possiamo
affrontare e maggiore la velocità.
Per spostare il baricentro all’interno della curva abbiamo due metodi.
Uno è quello di spostare il corpo all’interno della curva, spostando
quindi forzatamente una parte di peso fuori dal baricentro Un altro è lo
stesso usato per il bastone. Invece che spostare il baricentro fuori
dalla base di appoggio spostare la base di appoggio da sotto al
baricentro. Questo risultato può essere ottenuto sterzando dalla parte
opposta alla curva. Questa azione inoltre, come già sappiamo, per
effetto giroscopico contribuisce ad inclinare la moto dalla parte dove
vogliamo girare.
Il secondo sistema è decisamente più efficace e preciso del primo. Lo
constatiamo quando cerchiamo di affrontare una curva guidando senza
tenere il manubrio. L’inserimento in curva guidando solo con lo
spostamento del peso è lento ed impreciso mentre quando abbiamo le mani
sul manubrio riusciamo a pennellare le traiettorie con grande rapidità
precisione.
Fino a questo punto abbiamo fatto qualcosa che corrisponde allo
spostamento indietro della mano sotto al bastone ma ora dobbiamo
iniziare a spingere il bastone avanti altrimenti il bastone cade ( e
pure la moto). Per iniziare a spingere la moto verso il centro della
curva (per applicare quella forza centripeta che la induce a percorrere
una traiettoria curva) dobbiamo girare il manubrio verso la direzione
della curva in modo che la ruota anteriore imponga quella forza che ci
serve per deviare la traiettoria della moto appoggiandosi all’asfalto
tramite l’attrito gomma-strada. Da questo momento la moto si comporta
come il bastone nella fig 3 e la forza risultante dalla somma della
forza peso più la reazione di inerzia (forza centrifuga) si scarica
sulla base di appoggio della moto e la moto resta in equilibrio
nonostante si trovi in una posizione ben lontana dalla verticale.
Come abbiamo visto per il bastone, quando cessa l’accelerazione il
bastone tende a cadere in avanti per mancanza della forza di inerzia. La
stessa cosa accade alla moto quando cessa l’accelerazione laterale,
ovvero quando finisce la curva quindi, prima della fine della curva
dobbiamo riportare la moto verticale. Nel caso del bastone abbiamo
aumentato l’accelerazione affinché un aumento della forza di inerzia lo
riportasse verticale. Nel caso della moto possiamo adottare lo stesso
metodo oppure, visto che noi possiamo, spostare il peso del corpo
all’esterno. Come per l’immissione in curva lo spostamento del corpo non
è molto efficace. Più efficace risulta agire sul manubrio stringendo
temporaneamente la curva. Come per l’immissione in curva questa
operazione produce due effetti. Uno spostamento all’interno della base
di appoggio e un raddrizzamento della moto per la precessione
giroscopica. Un’altra possibilità è quella di aumentare la velocità.
Tutte queste operazioni hanno come effetto un aumento della forza di
inerzia, ovvero della forza centrifuga con conseguente rialzamento della
moto.


Ora due parole sullo spostamento del corpo e del culo fuori dalla moto.
Quando si parla di angolo di inclinazione si deve sempre intendere, ai
fini della percorrenza della curva, l’angolo di inclinazione del
baricentro del complesso moto pilota, ovvero l’angolo della linea che
congiunge il baricentro con il punto di appoggio delle gomme a terra.
Finché non si raggiungono i limiti fisici di inclinazione della moto lo
spostamento del peso all’interno della curva è inutile. Sono ancora in
dubbio (sto continuando a studiare anch’io) se la maggior tranquillità
di guida che si ottiene spostando il peso del corpo all’interno della
curva sia frutto di un effettivo vantaggio tecnico o semplicemente di un
fattore psicologico. Sono propenso a credere che cercare di spostare il
peso all’interno della curva evita che lo si tenga inconsciamente ed
involontariamente all’esterno, cosa questa effettivamente dannosa.
Quando i limiti fisici della moto sono raggiunti o quando, giustamente,
si cerca di rimanerne ad una certa distanza di sicurezza, l’unico modo
per aumentare l’impossibile angolo di piega è di portare il baricentro
più all’interno della curva, aumentando di fatto l’angolo effettivo di
piega, e quindi la velocità possibile in curva, senza inclinare di più
la moto. Portare il sedere all’interno e in basso ed abbassare il busto
contribuisce ad abbassare il baricentro che, oltre a conferire maggiore
stabilità, contribuisce all’aumento dell’angolo di inclinazione
effettivo. Seguono alcuni disegni esplicativi.

.

Per finire una curiosità, molto utile da sapere. Come avrete notato uno
dei casi di incidente più frequente che coinvolga una moto ed un altro
veicolo, generalmente un’auto, è il caso che si stia sorpassando e che
l’auto sorpassata devii improvvisamente a sinistra, rendendoci
impossibile evitare il contatto. A chi è accaduto si sarà meravigliato
di essersi sentito nell’impossibilità di evitare l’urto ed avrà
incolpato la sua scarsa prontezza di riflessi o la sua scarsa abilità.
Vi voglio consolare, quel tipo di incidente è praticamente inevitabile,
ed ora vi spiego perché.
Come abbiamo già visto alla noia in precedenza, per iniziare una curva
in modo rapido e preciso occorre sterzare con decisione nella direzione
opposta alla curva per indurre una rapida e decisa inclinazione della
moto nella direzione voluta. Fin’ora non ne abbiamo parlato perché non
era rilevante ai fini di quello che volevamo descrivere ma ora la
faccenda diventa importante. La sterzata in senso opposto alla curva
sposta la base di appoggio fuori dal baricentro. Per fare questo la
traiettoria della moto si sposta temporaneamente lateralmente nella
direzione opposta alla curva.
Se stiamo sorpassando un’auto a sinistra e improvvisamente l’auto devia
stringendoci, ci impedisce di scartare e a sinistra per evitare l’urto,
perché per fare questo saremmo costretti a sterzare a destra urtando
l’auto quindi l’unica operazione che siamo in grado di fare è frenare e
spostare il peso dalla parte opposta dell’auto nel tentativo di far
deviare la moto senza controsterzare, sperando che basti ad evitare
l’urto. Morale, durante i sorpassi teniamo sempre una ragionevole
distanza dall’auto sorpassata per avere lo spazio, nel caso l’auto
deviasse verso di noi, per allargare la nostra traiettoria e riuscire ad
evitare l’urto o, alla peggio, per avere almeno più tempo per frenare.
Ancora meglio, se nel punto del sorpasso c’è una strada un parcheggio o
un qualunque posto dove l’auto che ci precede potrebbe deviare, iniziare
il sorpasso lentamente, sulle difensive, in modo da poter controllare le
intenzioni ‘del nemico’ per procedere poi decisamente al sorpasso solo
quando l’auto si trova in una posizione dove le sia impossibile svoltare
(anche se non ha la freccia accesa, riporre eccessiva fiducia nelle
frecce è una buona anticamera dell’ospedale…..)
--
Fra e i Draghi
Marco's
15 anni fa
Permalink
On 16 Giu, 10:18, Fra <***@ducazzi.it> wrote:

(CUT)
Post by Fra
Finché non si raggiungono i limiti fisici di inclinazione della moto lo
spostamento del peso all’interno della curva è inutile.
In realtà volevo dirlo anche io ma da niubbo avrei attirato orde e
orde di sedicenti esperti di meccanica del veicolo che mi avrebbero
massacrato :)
Fra
15 anni fa
Permalink
Post by Marco's
(CUT)
Post by Fra
Finché non si raggiungono i limiti fisici di inclinazione della moto lo
spostamento del peso all’interno della curva è inutile.
In realtà volevo dirlo anche io ma da niubbo avrei attirato orde e
orde di sedicenti esperti di meccanica del veicolo che mi avrebbero
massacrato :)
è ovvio che spostare all'interno il peso, sposta anche i suddetti limiti.
--
Fra e i Draghi
Marco's
15 anni fa
Permalink
Post by Fra
Post by Marco's
In realtà volevo dirlo anche io ma da niubbo avrei attirato orde e
orde di sedicenti esperti di meccanica del veicolo che mi avrebbero
massacrato :)
è ovvio che spostare all'interno il peso, sposta anche i suddetti limiti.
Con limiti fisici immagino che tu intenda le pedaline che toccano la
spalla che non ha piu appoggio ecc
Fra
15 anni fa
Permalink
Post by Marco's
Post by Fra
è ovvio che spostare all'interno il peso, sposta anche i suddetti limiti.
Con limiti fisici immagino che tu intenda le pedaline che toccano la
spalla che non ha piu appoggio ecc
se hai letto bene non hai bisogno di fare domende di questo genere, se
le fai o non hai capito o fai finta di non aver capito.
--
Fra e i Draghi
PMF
15 anni fa
Permalink
Post by Fra
Post by Marco's
Siamo sicuri che sfuggono solo a me molte leggi della fisica ? ;)
Sì. Il concetto in se' si capisce anche a buon senso, ma se non ti
Teoria della curva
[SNIPPONE]

Ma sarai bastardo?
ma proprio TAAAAAAAAAAANTO bastardo?

Ad maiora Paolo
Fra
15 anni fa
Permalink
Post by PMF
Ma sarai bastardo?
ma proprio TAAAAAAAAAAANTO bastardo?
non capisco perchè. E' scritto in modo così banale che perfino io lo
capisco ;-)
--
Fra e i Draghi
The Ahem
15 anni fa
Permalink
Post by Marco's
A che serve spostare il peso del corpo all'interno della curva ?
a spostare il baricentro della moto e la distribuzione del peso.
Grazie all'effetto giroscopico si ha una capacità di curvatura maggiore a
parità di inclinazione.

NB: se sposti il corpo e basta non serve, deve essere coordinato con la
pressione del pedale interno alla curva, e alla sterzatura contraria della
moto.
Maurizio M.
15 anni fa
Permalink
Post by The Ahem
pressione del pedale interno alla curva
Interno?
--
maurizio - http://web.me.com/maurizio_marra
'08 KTM LC4 690 Enduro "orange duck-R"
'08 H-D FLHTCUSE3 "white anchor"
'76 Honda CB 750 F1 SS "'76er"
the more I think (different), the less I do
Priano
15 anni fa
Permalink
Post by Maurizio M.
Interno?
Intendeva "pedana", non pedale.
Per aiutare la discesa in piega bisogna spingere col piede sulla pedana
interna alla curva.
In uscita, invece, si spinge su quella esterna.

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Maurizio M.
15 anni fa
Permalink
Post by Priano
Intendeva "pedana", non pedale.
Fin li c'ero arrivato da solo.
Post by Priano
Per aiutare la discesa in piega bisogna spingere col piede sulla pedana
interna alla curva.
In uscita, invece, si spinge su quella esterna.
Ecco, completare le informazioni e' importante.
Metti che uno interpreti come dato assoluto che "in curva bisogna
caricare la pedana interna"...

P.S.: quando ti compri una moto con un maggior numero di R nel nome, al
posto di una sport-tourer? Mi sembri piu' che pronto... :-P
--
maurizio - http://web.me.com/maurizio_marra
'08 KTM LC4 690 Enduro "orange duck-R"
'08 H-D FLHTCUSE3 "white anchor"
'76 Honda CB 750 F1 SS "'76er"
the more I think (different), the less I do
Alty
15 anni fa
Permalink
Post by Maurizio M.
P.S.: quando ti compri una moto con un maggior numero di R nel nome, al
posto di una sport-tourer? Mi sembri piu' che pronto... :-P
non se la può permettere!!!

però si sta facendo stampare degli adesivi "vfr vtec RR"
--
Alty
Vfr Vtec
Priano
15 anni fa
Permalink
Post by Alty
non se la può permettere!!!
Nel caso specifico, pur vero, e' un problema secondario.
Ne ho provate moltre di "RR", ma mai nessuna mi ha dato lo stesso "feeling"
del vfr.
Non mi piace l'impostazione di guida estrema, col VFR mi trovo benissimo
soprattutto per la posizione di guida, che trovo perfetta (per me, ovvio).
Post by Alty
però si sta facendo stampare degli adesivi "vfr vtec RR"
No, no.
La moto deve sembrare esattamente quel che e' : un turistico cancello da
270kg.
Se segui/legni gli RRRRRRRRR con una RRRRRRRRR sei "normale", ma vuoi
mettere la soddisfazione nel farlo con un turistico cancello da 270kg? :-D

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Alty
15 anni fa
Permalink
...
Ti quoto in toto.... (si fa per dire).

Però avere un vfr e potendoselo permettere pure una RR e una solo
touring...
--
Alty
Vfr Vtec
Priano
15 anni fa
Permalink
Post by Alty
Però avere un vfr e potendoselo permettere
pure una RR e una solo touring...
Potendoselo permettere, vorrei un VFR e una moto da usare solamente in
pista.
Che non e' detto sia necessariamente una "RR"... :-)

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Priano
15 anni fa
Permalink
Post by Maurizio M.
Ecco, completare le informazioni e' importante.
Si, vero.
Spesso, nella fretta di scrivere, si omettono informazioni importanti.
Capita anche a me qualche volta, mannaggia.
Post by Maurizio M.
Metti che uno interpreti come dato assoluto che
"in curva bisogna caricare la pedana interna"...
E' un dato assoluto solo se parliamo di guida "sportiva", soprattutto in
pista.
Post by Maurizio M.
P.S.: quando ti compri una moto con un maggior numero di R nel nome,
al posto di una sport-tourer? Mi sembri piu' che pronto... :-P
gh!
Non voglio moto con piu' R, non mi ci divertirei tanto quanto mi diverto con
la mia e sono profondamente convinto che non riuscirei a farci le stesse
cose.
Eppoi le trovo troppo estreme/scomode per un utilizzo prevalentemente
stradale come il mio. :-)

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
Maurizio M.
15 anni fa
Permalink
Post by Priano
Post by Maurizio M.
Metti che uno interpreti come dato assoluto che
"in curva bisogna caricare la pedana interna"...
E' un dato assoluto solo se parliamo di guida "sportiva", soprattutto in
pista.
No, 'spetta...

Con assoluto intendevo in *tutta* la percorrenza di curva.
--
maurizio - http://web.me.com/maurizio_marra
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Priano
15 anni fa
Permalink
Post by Maurizio M.
Con assoluto intendevo in *tutta* la percorrenza di curva.
Ah, ok.
Allora *assolutamente* no! :-)

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
PMF
15 anni fa
Permalink
Post by Priano
Post by Maurizio M.
Interno?
Intendeva "pedana", non pedale.
Per aiutare la discesa in piega bisogna spingere col piede sulla pedana
interna alla curva.
In uscita, invece, si spinge su quella esterna.
Ora ti manca solo di dirgli che la pressione sulla pedana interna in entrata
carica l'anteriore, mentre la pressione sulla esterna in uscita carica il
posteriore nel momento in cui apri il gas

Ad maiora Paolo
Maurizio M.
15 anni fa
Permalink
Post by PMF
carica l'anteriore
carica il posteriore
Certo che tutti pilotoni, qui dentro, eh? :-P
--
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Priano
15 anni fa
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Post by Maurizio M.
Certo che tutti pilotoni, qui dentro, eh? :-P
A parole siamo tutti uordcempions... :-D

Ciao,Matteo.
--
Matteo "Priano" & VFR VTEC
Pattuglia Acrobatica Umbra
PMF
15 anni fa
Permalink
Post by Maurizio M.
Post by PMF
carica l'anteriore
carica il posteriore
Certo che tutti pilotoni, qui dentro, eh? :-P
lui ha chiesto una spiegazione
la spiegazione gliela si da'.
dove hai trovato scritto "sono un pilotone"?
Al contrario, lo sanno tutti: causa deformazione professionale divento pure
noioso a spiegare "come funziona"
anzi, pure la tua moto funziona cosi', sai: due ruote, un cannotto
inclinato, attrito del pneus, baricentro dinamico pilota+moto...

Ad maiora Paolo
Maurizio M.
15 anni fa
Permalink
Post by PMF
dove hai trovato scritto "sono un pilotone"?
Se te la prendi cosi', allora lo hai pensato mentre scrivevi... ;-)
--
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PMF
15 anni fa
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Post by Maurizio M.
Post by PMF
dove hai trovato scritto "sono un pilotone"?
Se te la prendi cosi', allora lo hai pensato mentre scrivevi... ;-)
se lo scrivi cosi', allora ti sei dimenticato la grande massima:
"chi sa fa, chi non sa insegna".
Prova ad applicarti, e lo capisci.
se sei in difficolta', ti mando il Fra per chiarimenti :)

Ad maiora Paolo
Maurizio M.
15 anni fa
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Post by PMF
ti mando il Fra per chiarimenti :)
No, no, grassie! :-)
--
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PMF
15 anni fa
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Post by Maurizio M.
Post by PMF
ti mando il Fra per chiarimenti :)
No, no, grassie! :-)
Allora ti tocca il Tinto, e la sua teoria della "cattedra portatile nel
portaoggetti della moto"

Ad maiora Paolo
Maurizio M.
15 anni fa
Permalink
Post by PMF
teoria
Teoria: la peste per quanto riguarda la reale pratica del motociclismo.

Ogni tanto mi chiedo come sia possibile avere imparato *piu' o meno* ad
usare una moto da solo, al tempo in cui internet non esisteva...
--
maurizio - http://web.me.com/maurizio_marra
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PMF
15 anni fa
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Post by Maurizio M.
Post by PMF
teoria
Teoria: la peste per quanto riguarda la reale pratica del motociclismo.
Ogni tanto mi chiedo come sia possibile avere imparato *piu' o meno* ad
usare una moto da solo, al tempo in cui internet non esisteva...
andandoci, e facendo i corsi in pista, come si fa anche ora
non hai capito la differenza, eviendemente. confondi il mezzo con l'oggetto
della discussione
su usenet, semplicemente, hai un modo piu' rapido per fare domande, per
ricevere risposte, per ragionare su eventuali errori di ragionamento, per
capire dove e quando la discussione debve lasciare il posto alla pratica

AD maiora Paolo
Maurizio M.
15 anni fa
Permalink
Post by PMF
su usenet, semplicemente, hai un modo piu' rapido per fare domande, per
ricevere risposte, per ragionare su eventuali errori di ragionamento,
per capire dove e quando la discussione debve lasciare il posto alla
pratica
Nella fattispecie del thread, a mio avviso, in manera del tutto oziosa.
--
maurizio - http://web.me.com/maurizio_marra
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PMF
15 anni fa
Permalink
Post by Maurizio M.
Post by PMF
su usenet, semplicemente, hai un modo piu' rapido per fare domande, per
ricevere risposte, per ragionare su eventuali errori di ragionamento,
per capire dove e quando la discussione debve lasciare il posto alla
pratica
Nella fattispecie del thread, a mio avviso, in manera del tutto oziosa.
"dipende da chi scrive". mi pare che dimentichi parecchie cose Mauri'...
serve rinfrescatina temo!
vieni a farti una birra? posso offrirti una ambrata straordinaria, o una
weiss di ottimo livello

Ad maiora Paolo
Maurizio M.
15 anni fa
Permalink
vieni a farti una birra? posso offrirti una ambrata straordinaria, o una
weiss di ottimo livello
Magari.

A volte mi chiedo se conduco una vita ancora "vivibile"; dipendera'
dall'eta' avanzata, forse. O dalla pigrizia che aumenta giorno per giorno.
Non riesco piu' a trovare il tempo per me stesso. Veramente seccante...

E il primo che scrive "volere e' potere" sara' virtualmente
schiaffeggiato...
--
maurizio - http://web.me.com/maurizio_marra
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Red Flyer
15 anni fa
Permalink
Post by Maurizio M.
A volte mi chiedo se conduco una vita ancora "vivibile"; dipendera'
dall'eta' avanzata, forse. O dalla pigrizia che aumenta giorno per giorno.
Non riesco piu' a trovare il tempo per me stesso. Veramente seccante...
E il primo che scrive "volere e' potere" sara' virtualmente
schiaffeggiato...
qualche sera , mi ritaglio una birra al pub vicino casa, 2 ore a sentire
musica e chiacchierare oziosamente con irlandesi...

il resto delle giornate in ufficio oppure a pompare merda...

in altri tempi afrei bestemmiato, al momento non ho neppure la forza di
dire "mannaggia la miseria!"
--
Sandro, Duca 888 Sp4 "BARNSTORMER" & Multistrada "MANFRED"
http://it.groups.yahoo.com/group/IHM-ROMA
Cavaliere per volere d'Iddio ed umano ardimento
Presidente del club PPCSP; Temperacazzi + 5
Gran Taroccatore del Villaggio del GFC membro #60 ;
ICQ:6891270; MSN msg: Red Flyer; Yahoo msg: red_flyer_1
=====================================================================
Andiamo in moto - dissi scavalcando la sella - se succede qualcosa di
buono per festeggiare, se succede qualcosa di cattivo per dimenticare
se non succede niente...per far succedere qualcosa
Galet
15 anni fa
Permalink
Post by PMF
Post by Maurizio M.
Post by PMF
dove hai trovato scritto "sono un pilotone"?
Se te la prendi cosi', allora lo hai pensato mentre scrivevi... ;-)
"chi sa fa, chi non sa insegna".
Quoto QUOTISSIMO.

Per non dire che da un mesetto ho scoperto che chi non sa nemmeno insegnare
poi va a insegnare come si insegna agli insegnanti che non sanno fare.

F
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"One cannot think well, love well, sleep well, if one has not dined well."
(Virginia Woolf)
ma soprattutto
"... a un dio 'fatti il culo' non credere mai..."
Carlo Vittoli
15 anni fa
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Post by Galet
Per non dire che da un mesetto ho scoperto che chi non sa nemmeno insegnare
poi va a insegnare come si insegna agli insegnanti che non sanno fare.
io pensavo che si facesse eleggere per poi legiferare nel campo in cui
non sa nemmeno insegnare

Ciao
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Carlo Vittoli & Beta Alp 4.0 '10 "Clementina"
& Honda CRF 230F Easy Trail '04
"Potrebbe esser peggio potrebbe piovere"
Quartu S.Elena, CA - Pianeta Terra --- GFC #79 - B&S - Festina lente
PMF
15 anni fa
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Post by Carlo Vittoli
Post by Galet
Per non dire che da un mesetto ho scoperto che chi non sa nemmeno insegnare
poi va a insegnare come si insegna agli insegnanti che non sanno fare.
io pensavo che si facesse eleggere per poi legiferare nel campo in cui
non sa nemmeno insegnare
no, quello e' appannaggio di chi va a "sostenere" l'esame di stato a
Catanzaro, per poi potere riformare tutti i cicli d'istruzione...

Ad maiora Paolo
Fra
15 anni fa
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Post by Galet
Post by PMF
"chi sa fa, chi non sa insegna".
Quoto QUOTISSIMO.
Per non dire che da un mesetto ho scoperto che chi non sa nemmeno insegnare
poi va a insegnare come si insegna agli insegnanti che non sanno fare.
F
perchè il relatà la massima è:

chi non sa dirige
chi non sa dirigere, insegna
chi non sa insegnare, fa consulenza....
--
Fra e i Draghi
Fra
15 anni fa
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Post by PMF
Prova ad applicarti, e lo capisci.
se sei in difficolta', ti mando il Fra per chiarimenti :)
putroppo, come sai, io non "lascio virgole nere in pista"... ;-)
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Fra e i Draghi
Gillo # 1
15 anni fa
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Post by Marco's
A che serve spostare il peso del corpo all'interno della curva ?
A fare figo.
Se poi in staccata tiri anche fuori il piedino, allora sei il piu'
figo dei fighi.

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G.
RickRD
15 anni fa
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Tue, 15 Jun 2010 19:19:02 +0200,
Post by Marco's
cos'è che mi sfugge ?
Investi 'sti 20 €
http://www.libreriauniversitaria.it/effetto-moto-dinamica-tecnica-motocicletta/libro/9788879113434
Ciao
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RickRD Finalmente membro del club PPCSP
Honda VTR 1000 F "VelTRo"
+ MitoRD 350 + Yamaha RD350 + Gilera Dakota 350 160%
+ Honda NSR 125 '90 + Honda CBR 1000 RR '08
Mantignana (PG)
"Amor est magis cognitivus quam cognitio" (Tommaso d'Aquino)
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